lunedì 25 agosto 2008

Amici sotto le armi si ritrovano dopo 66 anni


SALERNO - Avevano condiviso gli stenti, la fame, gli orrori della guerra. Poi la separazione, le vite di entrambi che hanno continuato a scorrere l'una indipendentemente dall'altra, ma nel cuore il ricordo e la voglia di cercarsi. Ci sono voluti ben sessantasei anni per ritrovarsi, a due uomini che si erano conosciuti sotto le armi ed erano diventati subito grandi amici. I protagonisti della vicenda sono due pensionati: Salvatore Amodio, di Savona, e Giacomo Boni, di Supino in provincia di Frosinone. L'ultima volta si erano visti nel marzo del 1943. Poi la guerra, così come li aveva fatti incontrare, aveva provveduto a dividerli. A distanza di anni l'incontro a Corbara, in provincia di Salerno, grazie al figlio di Giacomo, Franco, che dopo aver cercato invano sull'elenco dei caduti del Dodecaneso, dove Giacomo riteneva fosse finito il suo amico, lo ha poi trovato scrivendo una email al sindaco di Corbara, la cittadina in cui Salvatore ha vissuto per 40 anni prima di trasferirsi a Savona. "Per me Giacomo è il fratello che ho tanto sperato di rivedere in questi anni e che finalmente ho ritrovato, avendolo pensato morto, dopo 66 anni". Così Salvatore ha commentato l'incontro con Giacomo prima di raccontare i difficili anni trascorsi in Africa: "sono stato in Tunisia - ha spiegato il pensionato di Savona durante la cerimonia in Comune - ho lavorato in miniera a 330 metri di profondità, ho lottato contro la malaria che ha rischiato di uccidermi". A Giacomo Boni, liberato dai Titini in Croazia, dove era stato fatto prigioniero dopo l'8 settembre 1943, è andata meglio: "Fui accompagnato al confine italiano, e di qui riparai a Monfalcone dove fui ospite di una famiglia della zona fino al mio rientro a casa, il 5 maggio 1945".
I due si erano conosciuti al fronte durante il secondo conflitto mondiale ed erano diventati subito amici per la pelle. Durante la libera uscita andavano sempre insieme a cercare qualche tozzo di pane, o qualche frutto, presso famiglie della zona, o nei negozi di ortofrutta. Difficile dimenticare i momenti trascorsi in guerra, i pericoli, la disperazione. Il ricordo di questa esperienza ha accompagnato la vita di entrambi senza mai affievolirsi. Così come indelebile nella memoria è stata questa amicizia nata in mezzo all'orrore.

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