venerdì 22 agosto 2008

Povero Colin!

Sydney, soppresso il balenottero
Troppo piccolo per sopravvivere


SYDNEY - Si chiamava Colin e la sua storia aveva commosso il mondo conquistando tutte le copertine dei giornali australiani e stranieri. Stamattina il balenottero trovato domenica scorsa nella baia di Sydney è stato soppresso con una massiccia dose di anestetico. Il video del piccolo cetaceo che col muso strofinava lo scafo di uno yacht scambiandolo per la madre aveva fatto il giro del mondo. La decisione di sopprimerlo è stata presa dopo che i veterinari avevano stabilito che era troppo affamato e indebolito per sopravvivere.Troppo piccolo, appena tre settimane di vita, per fare a meno della mamma e troppo grande per essere nutrito artificialmente.

"E' stato un momento triste - ha detto Chris McIntosh, portavoce del Servizio Parchi Nazionali Australiano - ma Colin si è addormentato dolcemente". La morte è sopraggiunta dopo il sonno. Uno dei veterinari ha somministrato con un'enorme siringa un sonnifero; poi Colin è stato trasportato a riva, dove gli è stata fatta l'iniezione letale. Il tutto al riparo dalla vista dei curiosi, mentre un cordone di sicurezza eretto dalla polizia impediva a un drappello di manifestanti animalisti di fare irruzione e interrompere l'operazione.

Trovata forse la madre. Intanto, al largo della costa a sud di Sydney, i ranger del servizio parchi nazionali e fauna hanno trovato la carcassa di una balena e ritengono che sia la mamma del cucciolo. Gli zoologi intendono ora confrontare il Dna del cetaceo adulto con quello di Colin che è stato trasferito allo zoo di Taronga in attesa di eseguire l'autopsia per determinare se sia stato abbandonato dalla madre a causa di qualche difetto biologico.

Le proteste. La decisione di praticare l'eutanasia sulla baby-balena ha scatenato le proteste di un gruppo di ambientalisti convinti che non si sia fatto abbastanza per cercare di nutrirlo. "Ci avevate promesso altre 24 ore", ha urlato Brett Devine, membro del Devine Marine, un gruppo di animalisti che avevano disegnato un apparecchio speciale per fornire i 230 litri di latte al giorno necessari al cetaceo orfano che nel frattempo inseguiva le barche di passaggio e si attaccava alle chiglie cercando di succhiare.

I manifestanti hanno cercato di impedire l'uccisione di Colin fino alla fine raccogliendosi sulla spiaggia poco prima che si procedesse con l'eutanasia, ma il dipartimento dell'ambiente ha difeso la decisione, affermando di aver fatto tutto il possibile per salvare l'animale, e che erano state esaminate tutte le possibili soluzioni, compresa quella di ''rimorchiarlo'' al largo con natanti della marina militare, prima che le sue condizioni peggiorassero definitivamente.

Gli ultimi giorni. Rimasto intrappolato nell'insenatura di Pittwater Bay, da cinque giorni Colin era sotto lo sguardo e le cure di ricercatori marini che hanno tentato invano di mantenerlo in vita. Appariva disorientato, confuso, incapace di nuotare da solo. "Il cucciolo è in condizioni peggiori di quanto ci aspettassimo, anche le ferite sono più gravi del previsto, probabilmente provocate dall'attacco di uno squalo", ha spiegato Sally Barnes, vice direttrice generale del dipartimento ambientale di New South Wales.

Diverse le soluzioni ipotizzate. I ranger australiani avevano tentato di riportare al largo il cucciolo nella speranza che trovasse una madre adottiva fra le balene che migrano verso nord, ma l'animale è tornato verso riva. La vicenda aveva coinvolto persino un "sussurratore" aborigeno intervenuto per cercare di convincere il piccolo Colin a riprendere il largo simulando il canto delle balene. Tutto è stato inutile perché il mammifero non è mai riuscito ad allontanarsi dalla costa e quando le sue condizioni si sono rapidamente aggravate è stato deciso di mettere fine alle sue sofferenze.

Il mio pezzo su Repubblica.it (http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/ambiente/balenottero-australia/balenottero-australia/balenottero-australia.html)

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