Ho la nausea di tutto. Se potessi, scapperei lontano, staccherei il telefono e cercherei di vivere alla giornata. Per un po', solo per un po': il tempo per riprendere forze e colore in viso, dal momento che ogni volta che mi guardo allo specchio mi deprimo ancora di più (tanto, anche se non ci fossero specchi nel raggio di un chilometro, ho comunque chi me lo ricorda). Ho la faccia che mi ritrovo, forse qualche chilo di troppo e tanta voglia di mandare tutto a puttane...
Non c'è niente che mi risollevi il morale: tutto comporta una scelta, un impegno, una rinuncia a qualcosa. Devo scervellarmi per gli stage, ci rendiamo conto. Devo preoccuparmi di scegliere il posto in cui possa sentirmi meno "l'ultima ruota del carro"; poi ci sono tanti parametri da valutare: si lavora o no, si trovano i contatti o no, è un'esperienza formativa o no...
Ma poi quale futuro? Non ho neanche la forza per essere delusa da quello che mi circonda. L'apatia regna sovrana.
La giornata è appena cominciata all'Ansa e le uniche volte che ho sentito pronunciare il mio nome non ero io che cercavano. La lagna è questa, pesante forse, ma tanto un blog non si lamenta se ti lagni...
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